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Cineasti contemporanei





DAVID CRONENBERG, il visionario

"Credo alla mutazione del genere umano e alle continue trasformazioni e ricerche, soprattutto a quelle più ardite del cinema".

Ogni film di Cronenberg è un culto che non accetta compromessi."Mostrare l'immostrabile, dire l'indicibile". Un'assurda ricerca e un'affascinante poetica si realizzano attraverso un'arte visiva sopraffina... tutto a scapito della comprensibilità però. Questa è la cinematografia di David Cronenberg (Canada, 1943), non solo cineasta ardito ma anche pittore e scultore originale.

Se non siete disposti a rinnegare tutti gli archetipi del cinema, ad aprire la mente e il cuore a visioni in bilico tra il comprensibile e l'incomprensibile, lasciate perdere, i film di Cronenberg sono stress assoluti! Il regista canadese è apprezzato soltanto da chi è disposto ad immergersi fino in fondo nelle ossessioni che i suoi lavori mettono in scena. Il messaggio cinematografico è ermetico, assolutamente visionario. Un regista dell'estremo nel vero senso della parola: nel suo cinema tutto è possibile, si respira un'aria particolare e si vive l'ansia legata al desiderio incontrollabile di voler vedere di più; è un cinema antinarrativo, l'apoteosi dell'oscuro.

Scorre in Cronenberg una forte ambiguità sessuale, e più in generale psicologica, vera chiave di lettura della sua cinematografia: la sessualità, la politica e la cultura sono invenzioni degli esseri umani, e come tali variabili e soggettive. I personaggi affrontano soltanto difficoltà e dolori, e in funzione di ciò, modificano gradualmente il loro comportamento e la loro morale. C'è sempre un folle viaggio del protagonista e lo spettatore vi partecipa, dapprima con distacco, successivamente con patimento delirante. "Io lavoro con i miei sogni o incubi..." ha recentemente dichiarato.

Già nei primi due lavori "Stereo" e "Crimes of the future", c'è il tentativo di convertire in immagini delle affascinanti e altrimenti improponibili visioni. In questi primi rudimentali lavori il corpo e la mente sono svincolati da qualsiasi morale. La ricerca è totale e non è sempre chiara; l'ambiguità è sovrana, non per la cattiva esposizione dei fatti, al contrario a causa di un percorso mente-corpo che spazia a trecentosessanta gradi senza nessuna inibizione e che farà passare la stessa figura di Cronenberg per ambigua. Il regista ci trasporta nel suo mondo completamente al di fuori della socialità, in uno "straordinario" dove, non si capisce mai se i personaggi sono pazzi scatenati, o umani illuminati da mano divina! Cronenberg lascia la descrizione dell'uomo comune, buono e corretto, ai suoi colleghi, i suoi protagonisti sono sempre "impossibili".

Nel terzo film, "Shivers", si spinge ancora oltre, narrando la storia di una coppia in crisi erotica. Nel successivo "Rabid sete di sangue" viene perfezionato tutto il sistema lavorativo. La parte di attrice principale viene affidata ad una star del cinema porno a rafforzare l'idea che in Cronenberg niente e nessuno sono scontati. Finalmente un budget decente ed una produzione attenta e consapevole della grandezza dell'autore per "Fast company", girato nel mondo dei motori e nel circuito delle gare; un pretesto per realizzare ancora una volta l'esplorazione di personaggi in conflitto con se stessi. Di nuovo il mondo dell'inconscio, slegato dalla ragione, è l'argomento del successivo "Brood la covata malefica" che anticipa "Scanners", che conferirà al regista il successo commerciale. "Scanners" è sempre stato considerato un ottimo horror, in realtà è qualcosa di più: Cronenberg modifica l'intero concetto di cinema horror, da esteriore ad interiore, da fisico a psichico; nuovo e difficile il messaggio, raggiunge vette mai toccate.

"Videodrome" è il suo più complesso e radicale film: il protagonista è vittima delle sue allucinazioni che si confonderanno con la realtà. È stato il primo successo internazionale che precederà di poco "La zona morta" e la consacrazione con "La mosca" e "Inseparabili". Alla ricerca sfrenata e visionaria, viene affiancata finalmente una comprensibilità tale da rendere i film piacevoli e, almeno in parte, leggibili. "La zona morta" è tratta da un magnifico soggetto di Stephen King: è l'atroce vicenda di un sensitivo che resterà ossessionato dalle sue percezioni. "La mosca", premio Oscar al trucco, è la sua pellicola più intuitiva e meno difficile: racconta della metamorfosi, sia fisica che psicologica, di uno scienziato alle prese con esperimenti di teletrasporto; "Inseparabili", è quella più intensa, dolorosa e appassionata; nella storia: due gemelli famosi ginecologi, interpretati ambedue da Jeremy Irons, intraprendono un viaggio nell'ambiguità che li distruggerà entrambi. D'ora in poi David Cronenberg è universalmente ritenuto regista di grande talento.

"Niente è vero. Tutto è permesso", con questa lapidaria citazione si apre "Il pasto nudo", la pellicola più ermetica e meno comprensibile di Cronenberg, un film che resterà isolato e svincolato da qualsiasi archetipo della storia del cinema, capolavoro indiscusso in cui sguardi, incubi, sogni, stress e perversioni diventano reali mescolandosi con la quotidianità: un tentativo di allargare gli orizzonti cinematografici. Per l'autore canadese, il "come" è più importante del "che cosa". Cronenberg ha il pregio di essere il primo regista moderno a trattare il rapporto tra l'esteriorità del corpo e l'interiorità dell'individuo. Per "M. Butterfly", ancora un incredibile Jeremy Irons si trasformerà gradualmente da eterosessuale a omosessuale, trovando poi la morte, a causa delle sue ossessioni.

Nel 1996 "Crash", Premio Speciale della Giuria al Festival di Cannes "Per l'audacia, la capacità di osare e l'originalità"; mette a nudo il piacere "estremo" conseguito attraverso perversioni che non rasentano la morte, ma spesso si realizzano nella ricerca di essa.

Ancora un'opera di ricerca antropologico-scientifica con "EXistenZ", dove il gioco, a poco a poco, diventa realtà: "Mai come ora gli esseri umani intervengono sull'evoluzione, la accellerano, la sviano artificialmente. Con esiti, sia in campo genetico sia ecologico, del tutto imprevedibili. Una tendenza visibile anche nel quotidiano: tutti smaniano per alterare la propria immagine con tatuaggi, piercing, chirurgia plastica. (...) Stavolta ho preso dalla realtà molto più di quanto possa apparire a prima vista".

I film di Cronenberg sono horror... della modernità.

Lui stesso profetizza sul futuro: "Il cinema vivrà una grande trasformazione, che lo aiuterà a scavare di nuovo dentro gli uomini, a guardare nella società proprio per la paura che a volte genera la tecnica, e penso anche alla genetica, a molti rami della scienza. Andiamo verso anni di grandissimo interesse scientifico, emotivo e culturale e il cinema saprà farne tesoro se analizzerà lo smarrimento degli uomini, degli artisti, degli scenziati. La tecnica dona all'uomo infinite possibilità".



Filmografia:

"Stereo", inedito in Italia, 1969;
"Crimes of the future", inedito in Italia, 1970;
"Il demone sotto la pelle", titolo originale "Shivers", 1975;
"Rabid sete di sangue", titolo originale "Rabid", 1976;
"Fast Company", 1979;
"Brood la covata malefica", titolo originale "The Brood", 1979;
"Scanners", 1980;
"Videodrome", 1982;
"La zona morta", titolo originale "The dead zone", 1983;
"La mosca", titolo originale "The fly", 1986;
""Inseparabili", titolo originale "Dead ringers", 1988;
"Il pasto nudo", titolo originale "Naked lunch", 1991;
"M. Butterfly", 1993;
"Crash", 1996;
"EXistenZ", 1998;
"Spider", 2002;
"A history of violence", 2005.




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