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Cineasti contemporanei



RIDLEY SCOTT, il duellante di se stesso


Ridley Scott duella continuamente con le sue attività di produttore di spot pubblicitari e regista cinematografico."È opinione diffusa che il film stia un piano più alto della pubblicità. Io non l'ho mai pensato. La pubblicità mi ha portato dove sono. È stata la vera scuola per la tecnica filmica". È una citazione di Ridley Scott (Gran Bretagna, 1937), che attraverso la Ridley Scott Associates, ha prodotto, in dodici anni di attività, circa tremila spot pubblicitari! Un lavoro che per le sue dimensioni meriterebbe uno studio particolare e sistematico che oggi non esiste. In virtù di ciò ci limiteremo (quale paradosso!), a raccontare l'artista attraverso quella che probabilmente è la sua attività collaterale, come dire l'hobby... il cinema!

Già, "Alien", "Blade Runner" e "Thelma & Louise", sono (non pare possibile!) ben poca cosa rispetto all'incredibile lavoro svolto dalla sua casa di produzione di spot. Ma, i film citati (ecco il paradosso!) sono tra i migliori degli ultimi anni e Scott (ha realizzato otto film in 13 anni) è oramai oggetto di culto sfrenato. Personaggio atipico quindi, lavora nel mondo della pubblicità televisiva, ne diventa il punto di riferimento assoluto (famosissimi i suoi spot "Apple Macintosh" e "Barclays") e contemporaneamente diventa regista illuminato come pochi.

Abile disegnatore nel cinema (ha studiato pittura per sette anni vincendo anche una borsa di studio), ha lavorato per la BBC come scenografo e regista, successivamente ha fondato la "Ridley Scott Associates" con Ivor Powell (collaboratore di Stanley Kubrick per gli effetti speciali per "2001 Odissea nello spazio"), più tardi coinvolgerà nel progetto anche il fratello Tony (anch'egli regista affermato). Nei suoi film, grazie soprattutto al lavoro che ha svolto nel mondo della pubblicità, Scott manifesta la volontà di usare tutto ciò che l'industria cinematografica possiede, sia nel campo della tecnica che della linguistica. Per ogni scena disegna personalmente tutti i dettagli che poi realizzerà sul set. Verrà accusato di tener conto di particolari che nessun spettatore potrà mai notare e questo ci espone la disciplina esasperata con cui confeziona le sue opere. Le sceneggiature vengono riscritte decine di volte prima che Scott le accetti senza riserve. Tecnicamente lavora quasi sempre con due cineprese, facendo lui stesso anche da operatore. Possiede inoltre un'incredibile dimestichezza nelle elaborazioni fotografiche e scenografiche.

Si rivela nel cinema con "I duellanti" (soggetto di Joseph Conrad, Premio Opera prima al Festival di Cannes 1977), un film meraviglioso (da vedere assolutamente!) dove il regista si presenta al pubblico in maniera straordinaria. Nel film: due attori di culto (Harvey Keitel e Keith Carradine) impersonano ufficiali napoleonici che si sfideranno a duello per tutta la loro vita. Nel successivo, inaspettato e strabiliante "Alien" (Premio Oscar per gli effetti speciali), il regista ha girato tutto con la macchina a mano! Tre anni dopo con "Blade Runner" raggiunge l'apice della carriera (è solo il terzo film!). È un fanta-thriller atipico, perfetto sotto tutti i punti di vista. Nella storia: alcuni replicanti (androidi metà uomo metà macchina), programmati per vivere quattro anni, si umanizzano ribellandosi all'uomo; vorrebbero liberarsi dall'angoscia di una vita breve e soprattutto dalla certezza di conoscere la data della propria morte. Il presentimento della morte è così terribile da spaventare anche le macchine. Con "Alien" e "Blade Runner" Scott si rivela visionario e tecnico come pochi. "Alien" è un fanta-horror cupo e claustrofobico dalle architetture visive favolose; l'interno dell'astronave Nostromo somiglia più ad una miniera che ai locali di un mezzo spaziale. Scott è superbo nell'uso delle luci e dei colori.

Se "I duellanti" è il testamento d'esordio del regista e "Alien" è l'archetipo del cinema scottiano, "Blade Runner" ne è l'incarnazione totale e definitiva. Questa opera è l'attuale punto di arrivo di cinquant'anni anni di cinema di fantascienza. È diventato un cult-movie di tale importanza che lo stesso Scott dopo dieci anni produrrà e curerà una nuova edizione ("Blade Runner. The director's cut") inserendo un finale diverso che nella prima versione venne tagliata dalla produzione; insomma l'opera definitiva attraverso un nuovo sofisticato montaggio realizzato personalmente dall'autore. Nel successivo "Legend", la tecnica perfetta e il meraviglioso uso delle luci non lo salveranno dal fiasco, dovuto più all'influenza dei suoi predecessori che alla torbidezza dello stesso. Scott sembra aver esaurito attraverso la perfezione dei primi tre lavori, la sua idea di cinema. I successivi e seducenti "Chi protegge il testimone", "Black Rain - pioggia sporca" e "Thelma & Louise" (Premio Oscar alla sceneggiatura), pur con la loro raffinatezza e nel loro fascino, fanno parte di una cinematografia più comune che il regista perfezionerà sempre più ma nient'altro.

Un aneddoto per figurare la dismisura dell'autore. Nella colonna sonora di "Thelma & Louise" ci sono tredici canzoni di cui sei originali, durante il montaggio Scott ha ascoltato almeno trecento motivi inediti. "1492: la conquista del Paradiso", per i suoi cinquanta milioni di dollari come budget, è il film più costoso della storia del cinema a produzione indipendente. Scott per esso ha fatto costruire da zero un molo di duecentocinquanta metri e un'intera città in edificazione. La storia è la scoperta dell'America con Cristoforo Colombo interpretato da un superlativo Gérard Depardieu.

Dichiara Ridley Scott: Il regista è il regista: tutto deve passare per le sue mani e sta a lui dire sì o no, e suggerire miglioramenti. Questo è un vero regista. (...) Viene un momento in cui si deve gridare, picchiare il pugno sul tavolo e dire: «Silenzio! È così che si farà, e sarò io che me ne occuperò». Vedetevi tutti i suoi film e più volte, le sue opere vi faranno amare il cinema.




Filmografia:

"I duellanti", 1977;
"Alien", 1979;
"Blade Runner", 1982;
"Legend", 1985;
"Chi protegge il testimone", 1988;
"Black Rain-pioggia sporca", 1989;
"Blade Runner. The director's cut", 1991;
"Thelma & Louise", 1992;
"1492: la conquista del Paradiso", 1992.
"L'Albatross-Oltre la tempesta", 1996;
"Soldato Jane", 1997;
"Il gladiatore", 2000;
"Hannibal", 2001;
"Black Hawk Down", 2001;
"Il genio della truffa", 2003;
"Le Crociate", 2005;
"A good year", 2006.





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