I testi e le illustrazioni sono di proprietà degli autori e ne è vietata la riproduzione non autorizzata

Cineasti... peculiari



GEORGE LUCAS, il rivoluzionario


Nel 1977, con l'uscita nelle sale di "Guerre Stellari", George Lucas (Stati Uniti, 1944) ha rivoluzionato profondamente la cinematografia. Il cambiamento è avvenuto soprattutto nel mondo degli effetti speciali. Grazie a Lucas e alle società a cui fa capo (Lucasfilm, Lucas Arts, Industrial Light & Magic, Lucasfilm Games e Thx Digital Mastering Program), attraverso l'uso dei computer con la digitalizzazione e l'animazione grafica si possono filmare ormai qualsiasi idea, si può confezionare in ogni momento le proprie fantasie.

Regista, produttore, nonché imprenditore di genio, personaggio bizzarro e cervellotico; interessato da sempre alle belle arti, iscritto all'University of Southern California di Cinema, vince diverse borse di studio che gli permettono di lavorare all'esordio a fianco di registi famosi, uno fra tutti Francis Ford Coppola. Lucas si innamora ben presto del montaggio, della fotografia, del disegno e dell'animazione, laureandosi nel frattempo in Antropologia! Nel'73 realizza "American Graffiti" con il quale raggiunge un'improvviso successo e una pronta ricchezza. Precedentemente ha girato un cult-movie dal titolo "L'uomo che fuggì dal futuro", passato del tutto inosservato. Con la fama raggiunta per "American Graffiti" si dedica totalmente al suo sogno: "Guerre Stellari". Racconta il regista:"È un film strano, in cui ho fatto tutto quello di cui avevo voglia, popolandolo qua e là di creature che mi affascinavano". Definito allora ingiustamente, cinema per bambini, "Guerre Stellari", seguito successivamente da altri due episodi: "L'impero colpisce ancora" e "Il ritorno dello Jedi", ha rivoluzionato il modo di fare film come niente fino allora. Per questa straordinaria opera di fantascienza ci sono voluti 4 anni di lavoro di cui 2 dedicati alla sceneggiatura. Ci sono state 4 versioni complete con 4 storie diverse e 4 personaggi diversi. La prima stesura conteneva tutto quello che il regista voleva, in tutto 500 pagine, poi ridotte con difficoltà a 120! Nel film 380 effetti speciali diversi; per le battaglie nello spazio è stata inventata una cinepresa su braccio basculante, la Dykstraflex completamente computerizzata. Premiato con 7 Oscar: effetti speciali, direzione artistica, scenografie, costumi, sonoro, montaggio, commento musicale, più un premio speciale per le voci.

Successivamente Lucas ha fondato una holding, la Lucasfilm, per amministrare i guadagni a dir poco smisurati: 430 milioni di dollari incassati su soltanto 9 spesi, e 500 milioni di dollari di copyright su libri, giocattoli, fumetti e magliette (per l'intera trilogia). Dopo poco tempo la Lucasfilm si è trasformata in Lucas Arts, che oggi possiede una sorta di Cinecittà vicino San Francisco, enormi studi con annesse una cineteca e la rilevante Industrial Light & Magic, l'azienda che si occupa della ricerca degli effetti speciali attraverso i computer. Con "L'impero colpisce ancora" ha incassato 102 milioni di dollari nelle prime 10 settimane negli Stati Uniti. Nel film è stata usata tutta l'elettronica possibile, come sostiene lo stesso Lucas: "Con «The Empire» abbiamo inaugurato il 2000, eliminando per esempio tutta la parte meccanica e manuale del processo di ripresa, abbiamo ottenuto dei risultati studiando con il computer le reazioni dell'occhio umano al colore e al movimento. Per questo nel film sembra di essere dentro lo spazio, di nuotare nei colori". 722 effetti speciali diversi, 2 premi Oscar, effetti speciali e sonoro! Ne "Il ritorno dello Jedi", un Oscar per gli effetti speciali, 600 e tutti diversi e 168 milioni di dollari incassati.

Nel 1987 con 193,5 milioni di dollari "Guerre Stellari" era il secondo incasso in assoluto nella storia del cinema dopo "E. T.". Al terzo posto "Il ritorno dello Jedi" con 168 milioni, e al quarto "L'impero colpisce ancora" con 141,6.

Nella trilogia la cinematografia di Lucas è quella della nostalgia e dei sogni, prima non trasponibili in pellicola, del biblico e dell'odisseico; tutto è permesso e con una facilità a dir poco disarmante. Dopo «L'impresa Guerre Stellari», George Lucas, colto da profondo appagamento per aver cambiato faccia al modo di fare cinema, si è ritirato dalla regia per interessarsi a tempo pieno alla sua Industrial Light & Magic per ampliare i nuovi confini della tecnica e non solo cinematografica.


"L'impero colpisce ancora", 1980, secondo episodio della trilogia di "Guerre Stellari", regia di Irvin Kershner e "Il ritorno dello Jedi", 1983, terzo episodio, regia di Richard Marquand, formalmente non sono stati diretti da Lucas; in verità però gli appartengono completamente, dal progetto iniziale alla realizzazione finale, e i registi furono scelti in virtù delle loro doti tecniche e non hanno avuto nessun peso sulla lavorazione che si deve quindi completamente a Lucas. Inoltre senza l'intervento tecnico della Industrial Light & Magic non sarebbe mai stato possibile girare: "I predatori dell'arca perduta", "Indiana Jones e il tempio maledetto", "Indiana Jones e l'ultima crociata", diretti da Steven Spielberg; "Chi ha incastrato Roger Rabbit" regia di Robert Zemeckis, e "Jurassic Park", regia ancora di Spielberg.



Filmografia:

"L'uomo che fuggì dal futuro", 1970 (THX 1138);
"American Graffiti", 1973 (American Graffiti);
"Guerre Stellari", (Star Wars) 1977;
"Star Wars: Episodio I - La minaccia fantasma", 1999;
"Star Wars: Episodio II - L'attacco dei cloni" 2002;
"Star Wars: Episodio III - La vendetta dei Sith" 2005.





Dal 2000, in base alla legge 248, tutti i testi che vengono pubblicati su internet sono automaticamente ricoperti dal diritto d'autore.
L'art. 6 della legge 633/41 stabilisce che ogni opera appartiene, moralmente ed economicamente, a chi l'ha creata
e pertanto nessuno potrà disporne (tanto a scopo di lucro, quanto per uso personale) senza l'esplicito consenso dello stesso autore.
I siti intenet formano oggetto del diritto d'autore (Artt. 2575 sg. c.c.) e come tali appartengono all'autore.
E' pertanto illegale (Legge 22 aprile 1941, n. 633 - Legge 18 agosto 2000, n. 248) copiare, riprodurre
(anche in altri formati o su supporti diversi), pubblicare parte di essi se non dietro esplicita autorizzazione di chi ne possiede i diritti.
La violazione di tali norme comporta sanzioni anche penali.